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Indignados a Roma

Ultimo Aggiornamento: 18/10/2011 11:29
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15/10/2011 19:29
 
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www.repubblica.it/politica/2011/10/15/dirette/indignati_proteste_in_tutto_il_mondo_roma_blindata_attese_200mila_persone-23265312/?re...

pochi stronzi hanno rovinato una giornata importante,già quel cialtrone di Sallusti si è buttato a pesce figrati gli altri servi di corte domani
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16/10/2011 12:20
 
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oggi ho fatto la rassegna stampa,nel senso che mi sono rassegnato a non leggere più i giornali... Ho preso libero il giornale repubblica e corriere per avere una visione globale e non avendo io una ideologia e non facendo il tifo per nessuno cerco di fare una analisi obiettiva. Ho iniziato con il giornale. Si ripete più volte che i criminali (li chiamerò sempre così)cercavano il morto ,si dice a chiare lettere che i poliziotti si sono limitati a contenere perché dopo i fatti di genova hanno paura di polemiche e conseguenze nel caso di reazione più forte. Si dice anche che sono stati fomentati da alcuni leader della sinistra in particolare tonino . Il corriere sembra un pò più equilibrato e si chiede perché non sono state prese misure preventive per non consentìre la partecipazione di queste persone. Tutti i leader intervistati prendono le distanze dai violenti e tendono a rimarcare la differenza tra il corteo pacifico e quello dei violenti. Stona molto a mio parere la dichiarazione della deputata contini "se berlusconi si fosse dimesso non ci sarebbe stata questa violenza",che non commento. Libero segue la riga del giornale anche se tende a sottolineare il fatto che i criminali apparterrebero alla sinistra che non sarebbe capace di prendere nette distanze da queste frange. Si dice anche che si è parlato di black block in maniera impropria per nascondere la vera appartenenza politica di queste persone. La repubblica pone l accento sul fatto che i violenti abbiano eclissato le ragioni dei manifestanti veri e critica l organizzazione delle forze dell ordine. Nei giornali comunque la cronaca ha sostituito quelle che avrebbero dovuto essere le motivazioni della protesta . Un peccato ,se si considera come riportato dai quotidiani che negli altri paesi le manifestazioni si sono svolte regolarmente e verranno ricordate per le loro motivazioni e non per la cronaca di azioni criminali . Mi chiedo che effetti avranno ora questi fatti sulle ragioni di chi protesta.
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16/10/2011 12:29
 
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le altre città del mondo si sono fatte trovare preparate a queste manifestazioni

Roma no

con chi dobbiamo prendercela?

colpa dei comunisti, ovvio.
[Modificato da gran generale 16/10/2011 12:42]
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Re:
gegge82, 16/10/2011 12.20:

Si dice anche che si è parlato di black block in maniera impropria per nascondere la vera appartenenza politica di queste persone.



a proposito di Black Bloc
i miei genitori sono andati a Roma e se li sono trovati davanti. da un momento all'altro sono passati da un abbigliamento normale (anzi, abiti firmati) alle tute nere. una cosa sconvolgente...
[Modificato da gran generale 16/10/2011 12:34]
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16/10/2011 12:53
 
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Bastardi criminali.
Sono dei sabotatori delle proteste, tolgono voce e ragioni ai più deboli.
Dovrebbero essere linciati dalla folla, è assurdo esser zittiti così, ancora una volta, dalla solita violenza ottusa.
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16/10/2011 13:58
 
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Re:
Paperino!, 16/10/2011 12.53:

Bastardi criminali.
Sono dei sabotatori delle proteste, tolgono voce e ragioni ai più deboli.
Dovrebbero essere linciati dalla folla, è assurdo esser zittiti così, ancora una volta, dalla solita violenza ottusa.




[SM=x43799]

sono solo dei criminali
16/10/2011 13:59
 
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Re:
Paperino!, 16/10/2011 12.53:

Bastardi criminali.
Sono dei sabotatori delle proteste, tolgono voce e ragioni ai più deboli.
Dovrebbero essere linciati dalla folla, è assurdo esser zittiti così, ancora una volta, dalla solita violenza ottusa.




infatti,ma la cosa piu assurda e' che il Governo scende sempre dalle nuvole,quando,al contrario, era prevedibile una cosa del genere,o cmq bisognava essere preparati per queste "emergenze".La domanda infatti e' perche' non lo siamo stati?
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16/10/2011 14:13
 
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Re: Re:
--letizia22--, 16/10/2011 13.59:




infatti,ma la cosa piu assurda e' che il Governo scende sempre dalle nuvole,quando,al contrario, era prevedibile una cosa del genere,o cmq bisognava essere preparati per queste "emergenze".La domanda infatti e' perche' non lo siamo stati?




Perché grazie a questi cerebrolesi tutta l'attenzione viene dirottata dai temi della protesta.
E' ovvio che per il Governo è una manna, ma nemmeno si può esserne schiavi all'infinito. Quando la prenderanno una mazziata storica dalla folla???
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16/10/2011 14:14
 
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Re:
Paperino!, 16/10/2011 12.53:

Bastardi criminali.
Sono dei sabotatori delle proteste, tolgono voce e ragioni ai più deboli.
Dovrebbero essere linciati dalla folla, è assurdo esser zittiti così, ancora una volta, dalla solita violenza ottusa.




Possiamo ipotizzare che Kossiga (Min.Interno) abbia fatto scuola?

--letizia22--, 16/10/2011 13.59:


infatti,ma la cosa piu assurda e' che il Governo scende sempre dalle nuvole,quando,al contrario, era prevedibile una cosa del genere,o cmq bisognava essere preparati per queste "emergenze".La domanda infatti e' perche' non lo siamo stati?



e cosa ti dice che una parte degli apparati dello Stato non si sian preparati a dovere?
Del resto a chi giova se le vere ragioni della manifestazioni sono state silenziate e tutta l'attenzione mediatica s'è così spostata solo sulle violenze e devastazioni?
[Modificato da Etrusco 16/10/2011 14:16]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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16/10/2011 14:37
 
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il punto di vista del Giornale
colpa dei comunisti

Dopo l’Aula, la piazza: la sinistra è umiliata due volte

Adesso tutti s’indignano. Non con gli indignados, ma con chi ha rovinato la festa.
È da troppi anni che va avanti questa storia: i partiti della sinistra si mettono alla testa di cortei da cui poi regolarmente escono, come creature strane, black block, dall’aria truce, anarchici con la bottiglia incendiaria facile, incappucciati che non vogliono cambiare il mondo ma solo distruggerlo, teppisti che verrebbero guardati con sgomento anche dagli hooligans.
È una storia che si ripete sempre uguale: la sinistra sobilla la piazza, poi la piazza esplode, va per conto suo, travolge i ragionamenti e anche le persone. È un film, senza andare lontano, che abbiamo già visto al G8 di Genova. C’erano le tute bianche e c’erano le tute nere, c’erano i manifestanti pacifici e quelli arrabbiati, anzi indemoniati che volevano solo manovrare il piccone. Era dieci anni fa e dieci anni dopo siamo allo stesso punto: le vetrine infrante, le fiamme, i feriti, gli assalti e gli agguati.
Oggi, come allora, si dice che gli indignados non hanno niente a che fare con i facinorosi. E che non si può buttare via la protesta per colpa della violenza. Tutto vero, ci mancherebbe. Però qualche domanda il popolo democratico di chi s’indigna e i suoi leader dovrebbero farsela. Perché l’odio emerge sempre dalla pancia di queste manifestazioni, si appoggia questi happening, li utilizza come paravento e salvacondotto. In fondo il popolo che protesta è il grembo che nutre e infine nasconde chi si è sporcato le mani.
C’è sempre una zona rossa da conquistare e alla fine c’è anche qualcuno che militarizza le manifestazioni, sfruttando la piazza come fondale che tutto copre, tutto assorbe, tutto tollera. È la vecchia, vecchissima storia dell’album di famiglia. Le Brigate rosse appartenevano a quell’album ma per anni, per troppi anni, furono considerate come marziani. O come fascisti più o meno travestiti. Basta appiccicare un’etichetta e il gioco è fatto. Basta una condanna, a disastro compiuto, e la coscienza va a posto come una pallina di flipper. Ma non è così: certe eruzioni vanno fermate prima, prima che avvengano, certi soggetti vanno isolati, certe parole vanno pronunciate prima e altre parole non devono mai essere scandite. Da mesi, anzi da anni, il lato sinistro dello schieramento politico è diventato un coro che ripete sempre gli stessi ritornelli: il paese è allo sbando e la colpa è di Berlusconi e solo sua e non importa se tutto il mondo brucia, il governo è delegittimato, anche se ha i voti della maggioranza eletta dai cittadini, il premier è una vergogna vivente e si deve dimettere anche se non si capisce dove sia l’alternativa. L’opposizione evoca addirittura l’Aventino, che fu una scelta drammatica e fallimentare, e trasforma la storia in farsa.
Risultato: la sinistra perde due volte in due giorni. La prima sberla in aula con il governo che tiene, la seconda per le strade con la piazza che sfugge ai suoi strateghi. La sinistra perde la conta delle mani alzate e perde anche la gara a chi urla di più. Perché c’è sempre qualcuno più duro, qualcuno che va oltre, qualcuno che non sa o non vuole fermarsi.
Certo che non si possono mettere sotto lo stesso ombrello i ragazzi che se la prendono ironicamente con le banche e i loro coetanei che conoscono solo la fionda e il manganello. Ma occorre distinguere: le responsabilità si prendono prima. Non dopo. È successo a Genova, è accaduto con i tanti scontri fomentati dai centri sociali e accade con inquietante regolarità davanti ai cantieri dell’Alta velocità.
I violenti vanno isolati in un’Italia che invece, vedi Genova, ha quasi santificato quelle ore di guerriglia e sputato sulle forze dell’ordine che l’ordine cercavano di tenerlo. Nichi Vendola se la cava fotografando le due manifestazioni: «Una meravigliosa e coinvolgente, un’altra organizzata da una minoranza di teppisti e black bloc». Va bene, ma si dovrebbe comprendere perché la seconda giochi ambiguamente a nascondino con la prima e ne sfrutti debolezze e slanci, finendo con l’oscurarla.
Oggi, per fortuna, non c’è stato il morto, ma nei giorni scorsi Antonio Di Pietro il lutto l’aveva spensieratamente evocato con una frase che suonava così: Berlusconi se ne vada a casa prima che ci scappi il morto. Meglio, molto meglio riflettere prima. Dopo, le condanne «delle scene inaccettabili», espresse a gran voce dallo stato maggiore dell’Italia dei Valori, rischiano di apparire ipocrite.
Un ulteriore oltraggio. Se si supera il segno, si trova poi sempre qualcuno che va fino in fondo.
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16/10/2011 14:37
 
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scusate ragazzi,fermo restando che è oggettivo che quello che è successo è a favore di chi osteggiava la protesta e da loro una arma potente per criticare dirottare le motivazioni della stessa,cerchiamo di non creare complotti... Il governo non ha voluto questi scontri violenti,al massimo non è riuscito a fronteggiarli adeguatamente. Personalmente credo sia perché nessuna forza di polizia vuole rischiare di usare la forza e finire sul banco degli imputati sia processuale che mediatico.la vittima di genova ha influito non neghiamolo. Inoltre questi vanno fermati prima però qualcuno di voi è in grado di dire quale misura preventiva rispettosa delle garanzie e diritti che ben conosciamo avrebbe potuto essere messa in atto?(con tutte le relative polemiche di cui secondo me sarebbe il caso di sbattersene )
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16/10/2011 14:39
 
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Re: Re:
Etrusco, 16/10/2011 14.14:




Possiamo ipotizzare che Kossiga (Min.Interno) abbia fatto scuola?

--letizia22--, 16/10/2011 13.59:


infatti,ma la cosa piu assurda e' che il Governo scende sempre dalle nuvole,quando,al contrario, era prevedibile una cosa del genere,o cmq bisognava essere preparati per queste "emergenze".La domanda infatti e' perche' non lo siamo stati?



e cosa ti dice che una parte degli apparati dello Stato non si sian preparati a dovere?
Del resto a chi giova se le vere ragioni della manifestazioni sono state silenziate e tutta l'attenzione mediatica s'è così spostata solo sulle violenze e devastazioni?




certo,mi domandavo perche' proprio a Roma le cose sono andate cosi,rispetto ad altre citta' europee.Al tempo stesso mi domando come non fosse possibile che il movimento organizzato non sapesse o non fosse preparato ad affrontare questi gruppi minoritari antidemocratici.
E'vero che al Governo conviene la violenza per spostare l'attenzione da problemi e responsabilita',ma un Governo che non tutela una piazza,che non e' in grado di garantire la democrazia o che sbaglia strategia per garantirla, oltre a fare una pessima figura,sottolinea ancora di piu la sua stessa debolezza.
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16/10/2011 16:32
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare (l'articolo, scritto ieri sera, è stato inviato al Corriere del Mezzogiorno, di cui è editorialista)

Sapessero i lettori quante cose mi indignano ancora! E per fortuna: l’indignazione mantiene giovani, l’acquiescenza mi farebbe sentire anche più vecchio di quanto già non sia.
Non voglio tuttavia strizzare l’occhio ai giovani. Molti provano a farlo, non io. A lezione preciso appunto che avere affetto e sollecitudine per loro non implica lisciarne il pelo, blandirli, fare ad esempio sconti di programma ed esami “allegri”, con il voto minimo assicurato.
È vero però che le generazioni al potere (politico, economico, sindacale, imprenditoriale, culturale e via dicendo) stanno truffandoli e rubando il loro futuro. È vero anche, a mio avviso, che il feroce monetarismo dell’Europa a guida franco-tedesca sta abbattendo ogni forma di protezione sociale e che il conservatorismo della sinistra classica non riesce a contrastare un iperliberismo sbagliato, che dopo averci precipitato in una crisi nera ora vuole persino ricapitalizzare le banche, che appunto l’hanno provocata. Si vuole cioè fare come il ministro dell’Interno Liborio Romano, che all’indomani dell’ Unità nazionale mise una divisa ai camorristi per mantenere l’ordine a Napoli, visto che erano gli unici che controllassero il territorio. Tutto questo senza nemmeno riuscire a creare davvero per le nuove generazioni lavoro utile, cioè vero, non precario e pagato dignitosamente.
Oggi mi indignano peraltro i fatti di Roma, dove la violenza dei black block (era davvero imprevedibile, dopo i nefasti eventi di Genova? Maroni e il questore della capitale non hanno nulla da dire al riguardo?) ha oscurato e sporcato la protesta sacrosanta di tanti ragazzi, quelli che vedo ogni giorno e che magari lavorano in nero per mantenersi agli studi o farsi comunque una vita, che non sanno se le qualifiche raggiunte permetteranno loro un futuro, che in ogni caso saranno meno garantiti (ed è la prima volta nella storia) dei loro genitori, che al Sud - scoraggiati - un lavoro pulito o un titolo di studio migliore nemmeno li cercano più.
E mi indignano i molti che strumentalizzano una rabbia sacrosanta (non la violenza, che è altra cosa e fa sempre schifo) per vantaggi personali. Il sindaco di Napoli, ad esempio, così fiero della sua aria di bello guaglione e di come porta elegantemente la bandana, così consapevole del suo fascino di simbolo erotico nei confronti di molte signore e ragazze in fregola, è proprio sicuro che a Roma gli indignados nostrani aspettassero la sua benedizione? Se vuole sfogasi, qui - nella città che dovrebbe assorbirne senza distrazione gli sforzi quotidiani - c’è così tanto da incavolarsi e a cui rimediare, che non gli resterebbe (dopo essersi beninteso solo accinto ad incominciare l’opera) nemmeno il tempo per cambiarsi la camicia, dopo averne sudate almeno sette
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16/10/2011 17:50
 
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Maroni andrebbe cacciato a calci nel culo, non si possono lasciare Roma, forze dell'ordine e decine di migliaia di pacifici manifestanti in balia di 500/1000 coglioni organizzati.

Si sapeva sarebbero venuti, si poteva e doveva prevenire la loro violenza.

Hanno addirittura consentito l'assalto ad edifici del ministero della difesa...
un'organizzazione vergognosa!

Penoso nascondersi dietro il g8 di Genova, la verità è che il morto non c'è scappato per puro caso e le forze dell'ordine sono state ostaggio dei facinorosi, insieme alla folla.

[SM=x43800]
[Modificato da nando85 16/10/2011 17:51]
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Re:
gran generale, 16/10/2011 12.29:

le altre città del mondo si sono fatte trovare preparate a queste manifestazioni

Roma no

con chi dobbiamo prendercela?

colpa dei comunisti, ovvio.




Anche quello stordito di Zucconi ha scritto questa cosa.

Ti ricordo che Londra è stata preda dei vandali delle gang per tre giorni...

Non sono un esperto. Non so se esistono strumenti per prevenire eventi del genere. Di certo grazie a Dio siamo in una democrazia e non possiamo chiedere alle forze dell'ordine di sparare sui manifestanti...
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16/10/2011 19:59
 
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Re:
gegge82, 16/10/2011 12.20:

oggi ho fatto la rassegna stampa,nel senso che mi sono rassegnato a non leggere più i giornali... Ho preso libero il giornale repubblica e corriere per avere una visione globale e non avendo io una ideologia e non facendo il tifo per nessuno cerco di fare una analisi obiettiva. Ho iniziato con il giornale. Si ripete più volte che i criminali (li chiamerò sempre così)cercavano il morto ,si dice a chiare lettere che i poliziotti si sono limitati a contenere perché dopo i fatti di genova hanno paura di polemiche e conseguenze nel caso di reazione più forte. Si dice anche che sono stati fomentati da alcuni leader della sinistra in particolare tonino . Il corriere sembra un pò più equilibrato e si chiede perché non sono state prese misure preventive per non consentìre la partecipazione di queste persone. Tutti i leader intervistati prendono le distanze dai violenti e tendono a rimarcare la differenza tra il corteo pacifico e quello dei violenti. Stona molto a mio parere la dichiarazione della deputata contini "se berlusconi si fosse dimesso non ci sarebbe stata questa violenza",che non commento. Libero segue la riga del giornale anche se tende a sottolineare il fatto che i criminali apparterrebero alla sinistra che non sarebbe capace di prendere nette distanze da queste frange. Si dice anche che si è parlato di black block in maniera impropria per nascondere la vera appartenenza politica di queste persone. La repubblica pone l accento sul fatto che i violenti abbiano eclissato le ragioni dei manifestanti veri e critica l organizzazione delle forze dell ordine. Nei giornali comunque la cronaca ha sostituito quelle che avrebbero dovuto essere le motivazioni della protesta . Un peccato ,se si considera come riportato dai quotidiani che negli altri paesi le manifestazioni si sono svolte regolarmente e verranno ricordate per le loro motivazioni e non per la cronaca di azioni criminali . Mi chiedo che effetti avranno ora questi fatti sulle ragioni di chi protesta.




La violenza probabilmente ci sarebbe stata ma almeno l'Italia avrebbe voltato pagina...hihihi...scusa sto cercando di sdrammatizzare...


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16/10/2011 21:24
 
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Re:
(pollastro), 16/10/2011 16.32:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare (l'articolo, scritto ieri sera, è stato inviato al Corriere del Mezzogiorno, di cui è editorialista)

Sapessero i lettori quante cose mi indignano ancora! E per fortuna: l’indignazione mantiene giovani, l’acquiescenza mi farebbe sentire anche più vecchio di quanto già non sia.
Non voglio tuttavia strizzare l’occhio ai giovani. Molti provano a farlo, non io. A lezione preciso appunto che avere affetto e sollecitudine per loro non implica lisciarne il pelo, blandirli, fare ad esempio sconti di programma ed esami “allegri”, con il voto minimo assicurato.
È vero però che le generazioni al potere (politico, economico, sindacale, imprenditoriale, culturale e via dicendo) stanno truffandoli e rubando il loro futuro. È vero anche, a mio avviso, che il feroce monetarismo dell’Europa a guida franco-tedesca sta abbattendo ogni forma di protezione sociale e che il conservatorismo della sinistra classica non riesce a contrastare un iperliberismo sbagliato, che dopo averci precipitato in una crisi nera ora vuole persino ricapitalizzare le banche, che appunto l’hanno provocata. Si vuole cioè fare come il ministro dell’Interno Liborio Romano, che all’indomani dell’ Unità nazionale mise una divisa ai camorristi per mantenere l’ordine a Napoli, visto che erano gli unici che controllassero il territorio. Tutto questo senza nemmeno riuscire a creare davvero per le nuove generazioni lavoro utile, cioè vero, non precario e pagato dignitosamente.
Oggi mi indignano peraltro i fatti di Roma, dove la violenza dei black block (era davvero imprevedibile, dopo i nefasti eventi di Genova? Maroni e il questore della capitale non hanno nulla da dire al riguardo?) ha oscurato e sporcato la protesta sacrosanta di tanti ragazzi, quelli che vedo ogni giorno e che magari lavorano in nero per mantenersi agli studi o farsi comunque una vita, che non sanno se le qualifiche raggiunte permetteranno loro un futuro, che in ogni caso saranno meno garantiti (ed è la prima volta nella storia) dei loro genitori, che al Sud - scoraggiati - un lavoro pulito o un titolo di studio migliore nemmeno li cercano più.
E mi indignano i molti che strumentalizzano una rabbia sacrosanta (non la violenza, che è altra cosa e fa sempre schifo) per vantaggi personali. Il sindaco di Napoli, ad esempio, così fiero della sua aria di bello guaglione e di come porta elegantemente la bandana, così consapevole del suo fascino di simbolo erotico nei confronti di molte signore e ragazze in fregola, è proprio sicuro che a Roma gli indignados nostrani aspettassero la sua benedizione? Se vuole sfogasi, qui - nella città che dovrebbe assorbirne senza distrazione gli sforzi quotidiani - c’è così tanto da incavolarsi e a cui rimediare, che non gli resterebbe (dopo essersi beninteso solo accinto ad incominciare l’opera) nemmeno il tempo per cambiarsi la camicia, dopo averne sudate almeno sette




Professore mi permetta, ma lei non segue la sua stessa premessa di non lisciarci il pelo. Gli iperliberisti, chi sarebbero? Sarkozy, quello che ha dichiarato strategica l'industria nazionale dello yogurt?

Non è colpa del liberismo se in grecia, per esempio, hanno speso cinque(dico 5) miliardi di euro in nove anni per assegnare pensioni di sostegno alle figlie nubili dei dipendenti pubblici, un esempio di welfare sentimentale che temo agli indignados piacerebbe molto.

Nei mesi scorsi è uscito un piccolo libretto, scritto da un vecchio politico italiano che lei conoscerà, Pietro Ingrao, che si intitola: "Indignarsi non basta". Il libro voleva essere una risposta a quello di Stéphane hessell, che ha un po' ispirato questi movimenti.
In quel libro Ingrao, che non mi è mai stato simpatico, scrive che l'indignazione fine a sé stessa è REAZIONARIA, vecchio termine che usavano i comunisti di una volta, perché impedisce di usare gli strumenti dell'agire politico: la ragione, la cultura, la vera passione civica.
Questa è il motivo per cui penso che questo "movimento" finirà dove sono finiti gli altri identici che lo hanno preceduto in passato con gli stessi slogan e le stesse ideologie: da nessuna parte.

Credo che noi giovani di deliri da piazza Tahir, che portano solo conseguenze nefaste, non abbiamo biosogno. I giovani egiziani sono scesi in piazza contro la dittatura ed ora se ne trovano una peggiore della precedente, perché a parte l'indignazione non avevano nulla.

Io personalmente non vorrei fare la stessa fine. Per questo pemso che se vogliamo prenderci questo paese non abbiamo bisogno di indignarci, ma di pensare in maniera creativa e di convogliare questo pensiero in azione politica che ci trasformi da oggetto protestatario a soggetto politico. Ma temo che siano solo pie illusioni.

Ho il sospetto che se qualcuno andasse dagli indignados a prospettargli la possibilità di un posto pubblico da vice assistente capo usciere, l'indignazione sparirebbe alla velocità della luce.
Ma io sono un iperliberista(di quelli veri) cattivo e cinico, quindi di sicuro mi sbaglio.
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16/10/2011 23:41
 
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Certo l'indignazione non basta e sì, probabilmente hai ragione nel dire che con un bel posto fisso a molti l'indignazione passerebbe come una un' influenza stagionale dopo un paio di aspirine.
Ho sempre sostenuto che in questo paese spesso si critichi ciò di cui non si riesce a far parte e che questo popolo abbia un'intrinseca propensione a dar ragione al detto che vuole l'uomo ladro, se se ne presenta l'occasione. Ma- ed è un "ma" bello grande- da qualche parte si deve cominciare e credo sia proprio l'atto di indignarsi il necessario primo passo verso il cambiamento. Urge uno scatto di reni che non puo' che nascere da una presa di coscienza forte ...da un rifiuto violento (non in termini fisici ovviamente) dello status quo. Sì, lo sdegno ci vuole. L' indignazione, se sincera, è sana e necessaria.
Poi, ovviamente, deve venire tutto il resto: idee, impegno, volontà di costruire...
[Modificato da sissy forte 16/10/2011 23:43]
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17/10/2011 00:05
 
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Dimenticavo...
Per quanto riguarda i teppisti, black boc...o chiunque essi fossero, preferisco non pensar male, perchè non ho mai amato le dietrologie e i complottismi. Ma se il sospetto anche solo solo mi ha sfiorato, ciò la dice lunga su quanto la nostra attuale classe dirigente si sia guadagnata il mio disgusto più profondo e la mia sfiducia più feroce. Ma questa è una cosa personale.
Se invece, come preferisco pensare, sono solo delle teste di minchia si prospettano 2 possibilità:
-sono teste di minchia disturbatrici. In questo caso va a loro il mio plauso, visto che sono riuscite meravigliosamente nell'intento di tirarsi dietro l'attenzione dei loro simili (cranicamente parlando) che pullulano e si riproducono a ritmi vorticosi, nel giornalismo italiano.
-sono teste di minchia rivoluzionarie. Che dire? Gloria al prode guerriero dal volto coperto, che brandisce le spranghe della libertà e i fumogeni della giustizia sociale! La macchina del signor Rossi, che aveva appena pagato l'ultima rata, andava evidentemente sacrificata in vista dell'avvento del mondo nuovo.

Edit: la seconda ipotesi l'ho messa lì, giusto perché ci tengo a non lasciare nulla di intentato.
[Modificato da sissy forte 17/10/2011 00:09]
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17/10/2011 00:35
 
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Re: Re:
.pisicchio., 16/10/2011 19.55:



Anche quello stordito di Zucconi ha scritto questa cosa.

Ti ricordo che Londra è stata preda dei vandali delle gang per tre giorni...

Non sono un esperto. Non so se esistono strumenti per prevenire eventi del genere. Di certo grazie a Dio siamo in una democrazia e non possiamo chiedere alle forze dell'ordine di sparare sui manifestanti...



non ricordo bene, ma se non sbaglio le violenze di Londra nacquero all'improvviso.. invece la data della manifestazione di Roma si sapeva da un pò..

sono contento di aver condiviso un pensiero con Zucconi. lo reputo una persona molto preparata.
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