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Scontri durissimi a roma

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2010 13:41
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14/12/2010 15:49
 
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Guerriglia nel centro di Roma
Black Block in azione

Ottanta pullman da tutta Italia per la protesta anti-Gelmini, alla quale si unisce quella di metalmeccanici, comitati per l'Aquila, cittadini di Terzigno e immigrati. Capitale blindata. Nel giorno in cui si vota la fiducia al governo
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
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Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
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14/12/2010 15:50
 
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14/12/2010 15:52
 
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sarò ingenuo o idealista o tutti e due...ma queste cose non vorrei vederle mai.
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la diretta


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Re:
J.Rebus, 14/12/2010 15.52:

sarò ingenuo o idealista o tutti e due...ma queste cose non vorrei vederle mai.




[SM=x43799]
la cosa che mi fa rabbia è che, per colpa di qualche facinoroso del cazzo (vedi i vari black block e gruppi simili), anche una protesta giusta e che si svolge in modo civile e pacifico, diventa illegittima e stupida.
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14/12/2010 15:56
 
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Re: Re:
.irly., 14/12/2010 15.54:




[SM=x43799]
la cosa che mi fa rabbia è che, per colpa di qualche facinoroso del cazzo (vedi i vari black block e gruppi simili), anche una protesta giusta e che si svolge in modo civile e pacifico, diventa illegittima e stupida.




infatti. che poi in queste situazioni purtroppo spesso si va alla "chi coglio coglio" sia da un lato che dall'altro.
quanto odio la violenza.
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http://www.repubblica.it/scuola/2010/12/14/foto/scontri_a_roma_un_finanziere_impugna_la_pistola-10197055/1


immagini inquietanti.per diversi motivi.
ke tristezza.
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14/12/2010 22:00
 
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Mi è venuta in mente questa poesia di Pasolini

II PCI ai giovani!!
È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.

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14/12/2010 22:16
 
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Re:
sissy forte, 14/12/2010 22.00:

Mi è venuta in mente questa poesia di Pasolini

II PCI ai giovani!!
È triste. La polemica contro
il PCI andava fatta nella prima metà
del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
quelli delle televisioni)
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
delle Università) il culo. Io no, amici.
Avete facce di figli di papà.
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera,
per qualche malattia, come un uccellino;
i tanti fratelli, la casupola
tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
altrui, lottizzati); i bassi
sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, ecc. ecc.
E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
e lo stato psicologico cui sono ridotti
(per una quarantina di mille lire al mese):
senza più sorriso,
senza più amicizia col mondo,
separati,
esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
umiliati dalla perdita della qualità di uomini
per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
della ragione) eravate i ricchi,
mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi,
ai poliziotti si danno i fiori, amici.




parole che fanno riflettere....e mi è venuto in mente l'episodio della "protesta" contro Bonanni di qualche mese fa: gli fu lanciato un petardo addosso.

Subito si iniziò a parlare della violenza dei manifestanti e, chi non se la sentiva di demonizzare in toto la protesta, parlava di esasperazione degli operai.....

Poi fu identificato l'autore del gesto: era una figlia di papà, la figlia di un magistrato che non c'entrava nulla con la protesta, che col suo gesto aveva messo sotto accusa chi protestava seriamente per il proprio posto di lavoro......forse per lei era lo svago di un'ora o forse era stupida davvero( perchè chi crede nella protesta veramente, chi ha a cuore le sorti degli operai non agisce con violenza).

Insomma il gesto già era deprecabile ma sapere che l'aveva compiuto una cretina figlia di papà( che il culo ce l'aveva parato prima, durante e dopo la protesta) mi ferì profondamente.

Ci vuole cervello anche nella protesta e soprattutto nella protesta legittima.
[Modificato da nekonika 14/12/2010 22:16]
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14/12/2010 22:55
 
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Re:
sissy forte, 14/12/2010 22.00:

Mi è venuta in mente questa poesia di Pasolini

il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.






Che immagine triste..
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15/12/2010 18:50
 
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Re: Re:
nekonika, 14/12/2010 22.16:



parole che fanno riflettere....e mi è venuto in mente l'episodio della "protesta" contro Bonanni di qualche mese fa: gli fu lanciato un petardo addosso.

Subito si iniziò a parlare della violenza dei manifestanti e, chi non se la sentiva di demonizzare in toto la protesta, parlava di esasperazione degli operai.....

Poi fu identificato l'autore del gesto: era una figlia di papà, la figlia di un magistrato che non c'entrava nulla con la protesta, che col suo gesto aveva messo sotto accusa chi protestava seriamente per il proprio posto di lavoro......forse per lei era lo svago di un'ora o forse era stupida davvero( perchè chi crede nella protesta veramente, chi ha a cuore le sorti degli operai non agisce con violenza).

Insomma il gesto già era deprecabile ma sapere che l'aveva compiuto una cretina figlia di papà( che il culo ce l'aveva parato prima, durante e dopo la protesta) mi ferì profondamente.

Ci vuole cervello anche nella protesta e soprattutto nella protesta legittima.




Visione giustissima.
Ieri però i manifestanti più duri erano almeno duemila.

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Re: Re: Re:
...Leon..., 15/12/2010 18.50:




Visione giustissima.
Ieri però i manifestanti più duri erano almeno duemila.





Non sono molto documentata sull'accaduto: si parla anche di infiltrati violenti nella protesta, addirittura di poliziotti.
Cmq la protesta perde legittimità se si agisce con violenza...anche perchè, come emerge dalle parole di Pasolini, si trasforma in una lotta fisica tra poveri.
Poi è chiaro che si deve sempre vedere come sono andate realmente le cose, pensa al G8 di Genova di qualche anno fa: le responsabilità della polizia sono state determinanti e accertate anche a livello giudiziario.
Io non trovo neppure legittime le occupazioni delle Università, delle scuole superiori....anche l'occupazione, oltre ad essere uno strumento di protesta che si è dimostrato fallimentare negli anni, è un atto di forza che va a svantaggio solo ed esclusivamente degli studenti, soprattutto quelli con più problemi.
Infatti ho apprezzato le forme di protesta che hanno messo in atto gli studenti di Pisa, Padova, così come i cortei, ecc....
[Modificato da nekonika 16/12/2010 10:11]
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16/12/2010 10:47
 
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Lettera ai ragazzi del movimento
di ROBERTO SAVIANO

CHI LA LANCIATO un sasso alla manifestazione di Roma lo ha lanciato contro i movimenti di donne e uomini che erano in piazza, chi ha assaltato un bancomat lo ha fatto contro coloro che stavano manifestando per dimostrare che vogliono un nuovo paese, una nuova classe politica, nuove idee.

Ogni gesto violento è stato un voto di fiducia in più dato al governo Berlusconi. I caschi, le mazze, i veicoli bruciati, le sciarpe a coprire i visi: tutto questo non appartiene a chi sta cercando in ogni modo di mostrare un'altra Italia.

I passamontagna, i sampietrini, le vetrine che vanno in frantumi, sono le solite, vecchie reazioni insopportabili che nulla hanno a che fare con la molteplicità dei movimenti che sfilavano a Roma e in tutta Italia martedì. Poliziotti che si accaniscono in manipolo, sfogando su chi è inciampato rabbia, frustrazione e paura: è una scena che non deve più accadere. Poliziotti isolati sbattuti a terra e pestati da manipoli di violenti: è una scena che non deve più accadere. Se tutto si riduce alla solita guerra in strada, questo governo ha vinto ancora una volta. Ridurre tutto a scontro vuol dire permettere che la complessità di quelle manifestazioni e così le idee, le scelte, i progetti che ci sono dietro vengano raccontate ancora una volta con manganelli, fiamme, pietre e lacrimogeni. Bisognerà organizzarsi, e non permettere mai più che poche centinaia di idioti egemonizzino un corteo di migliaia e migliaia di persone. Pregiudicandolo, rovinandolo.

Scrivo questa lettera ai ragazzi, molti sono miei coetanei, che stanno occupando le università, che stanno manifestando nelle strade d'Italia. Alle persone che hanno in questi giorni fatto cortei pieni di vita, pacifici, democratici, pieni di vita. Mi si dirà: e la rabbia dove la metti? La rabbia di tutti i giorni dei precari, la rabbia di chi non arriva a fine mese e aspetta da vent'anni che qualcosa nella propria vita cambi, la rabbia di chi non vede un futuro. Beh quella rabbia, quella vera, è una caldaia piena che ti fa andare avanti, che ti tiene desto, che non ti fa fare stupidaggini ma ti spinge a fare cose serie, scelte importanti. Quei cinquanta o cento imbecilli che si sono tirati indietro altrettanti ingenui sfogando su un camioncino o con una sassaiola la loro rabbia, disperdono questa carica. La riducono a un calcio, al gioco per alcuni divertente di poter distruggere la città coperti da una sciarpa che li rende irriconoscibili e piagnucolando quando vengono fermati, implorando di chiamare a casa la madre e chiedendo subito scusa.

Così inizia la nuova strategia della tensione, che è sempre la stessa: com'è possibile non riconoscerla? Com'è possibile non riconoscerne le premesse, sempre uguali? Quegli incappucciati sono i primi nemici da isolare. Il "blocco nero" o come diavolo vengono chiamati questi ultrà del caos è il pompiere del movimento. Calzano il passamontagna, si sentono tanto il Subcomandante Marcos, terrorizzano gli altri studenti, che in piazza Venezia urlavano di smetterla, di fermarsi, e trasformano in uno scontro tra manganelli quello che invece è uno scontro tra idee, forze sociali, progetti le cui scintille non devono incendiare macchine ma coscienze, molto più pericolose di una torre di fumo che un estintore spegne in qualche secondo.

Questo governo in difficoltà cercherà con ogni mezzo di delegittimare chi scende in strada, cercherà di terrorizzare gli adolescenti e le loro famiglie col messaggio chiaro: mandateli in piazza e vi torneranno pesti di sangue e violenti. Ma agli imbecilli col casco e le mazze tutto questo non importa. Finito il videogame a casa, continuano a giocarci per strada. Ma non è affatto difficile bruciare una camionetta che poliziotti, carabinieri e finanzieri lasciano come esca su cui far sfogare chi si mostra duro e violento in strada, e delatore debole in caserma dove dopo dieci minuti svela i nomi di tutti i suoi compari. Gli infiltrati ci sono sempre, da quando il primo operaio ha deciso di sfilare. E da sempre possono avere gioco solo se hanno seguito. E' su questo che vorrei dare l'allarme. Non deve mai più accadere.

Adesso parte la caccia alle streghe; ci sarà la volontà di mostrare che chi sfila è violento. Ci sarà la precisa strategia di evitare che ci si possa riunire ed esprimere liberamente delle opinioni. E tutto sarà peggiore per un po', per poi tornare a com'era, a come è sempre stato. L'idea di un'Italia diversa, invece, ci appartiene e ci unisce. C'era allegria nei ragazzi che avevano avuto l'idea dei Book Block, i libri come difesa, che vogliono dire crescita, presa di coscienza. Vogliono dire che le parole sono lì a difenderci, che tutto parte dai libri, dalla scuola, dall'istruzione. I ragazzi delle università, le nuove generazioni di precari, nulla hanno a che vedere con i codardi incappucciati che credono che sfasciare un bancomat sia affrontare il capitalismo. Anche dalle istituzioni di polizia in piazza bisogna pretendere che non accadano mai più tragedie come a Genova. Ogni spezzone di corteo caricato senza motivazione genera simpatia verso chi con casco e mazze è lì per sfondare vetrine. Bisogna fare in modo che in piazza ci siamo uomini fidati che abbiano autorità sui gruppetti di poliziotti, che spesso in queste situazioni fanno le loro battaglie personali, sfogano frustrazioni e rabbia repressa. Cercare in tutti i modi di non innescare il gioco terribile e per troppi divertente della guerriglia urbana, delle due fazioni contrapposte, del ne resterà in piedi uno solo.

Noi, e mi ci metto anche io fosse solo per età e per - Dio solo sa la voglia di poter tornare a manifestare un giorno contro tutto quello che sta accadendo - abbiamo i nostri corpi, le nostre parole, i colori, le bandiere. Nuove: non i vecchi slogan, non i soliti camion con i vecchi militanti che urlano vecchi slogan, vecchie canzoni, vecchie direttive che ancora chiamano "parole d'ordine". Questa era la storia sconfitta degli autonomi, una storia passata per fortuna. Non bisogna più cadere in trappola. Bisognerà organizzarsi, allontanare i violenti. Bisognerebbe smettere di indossare caschi. La testa serve per pensare, non per fare l'ariete. I book block mi sembrano una risposta meravigliosa a chi in tuta nera si dice anarchico senza sapere cos'è l'anarchismo neanche lontanamente. Non copritevi, lasciatelo fare agli altri: sfilate con la luce in faccia e la schiena dritta. Si nasconde chi ha vergogna di quello che sta facendo, chi non è in grado di vedere il proprio futuro e non difende il proprio diritto allo studio, alla ricerca, al lavoro. Ma chi manifesta non si vergogna e non si nasconde, anzi fa l'esatto contrario. E se le camionette bloccano la strada prima del Parlamento? Ci si ferma lì, perché le parole stanno arrivando in tutto il mondo, perché si manifesta per mostrare al Paese, a chi magari è a casa, ai balconi, dietro le persiane che ci sono diritti da difendere, che c'è chi li difende anche per loro, che c'è chi garantisce che tutto si svolgerà in maniera civile, pacifica e democratica perché è questa l'Italia che si vuole costruire, perché è per questo che si sta manifestando. Non certo lanciare un uovo sulla porta del Parlamento muta le cose.
Tutto questo è molto più che bruciare una camionetta. Accende luci, luci su tutte le ombre di questo paese. Questa è l'unica battaglia che non possiamo perdere.
©2010 /Agenzia Santachiara
(16 dicembre 2010)
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16/12/2010 12:22
 
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non so chi di voi ieri sera ha visto exit
la cosa inquietante è che un'esponente del pdl ha detto che noi giovani non dobbiamo protestare
dobbiamo capire che oggi c'è lavoro flessibile....
si parla lei che è in politica ed è giovane
e attenzione io sono contro gli scontri di roma
ma la realtà è che il governo non ci governa
c'è crisi e si deve risolvere.......................
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16/12/2010 12:47
 
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Re: Re:
nekonika, 14/12/2010 22.16:



parole che fanno riflettere....e mi è venuto in mente l'episodio della "protesta" contro Bonanni di qualche mese fa: gli fu lanciato un petardo addosso.

Subito si iniziò a parlare della violenza dei manifestanti e, chi non se la sentiva di demonizzare in toto la protesta, parlava di esasperazione degli operai.....

Poi fu identificato l'autore del gesto: era una figlia di papà, la figlia di un magistrato che non c'entrava nulla con la protesta, che col suo gesto aveva messo sotto accusa chi protestava seriamente per il proprio posto di lavoro......forse per lei era lo svago di un'ora o forse era stupida davvero( perchè chi crede nella protesta veramente, chi ha a cuore le sorti degli operai non agisce con violenza).

Insomma il gesto già era deprecabile ma sapere che l'aveva compiuto una cretina figlia di papà( che il culo ce l'aveva parato prima, durante e dopo la protesta) mi ferì profondamente.

Ci vuole cervello anche nella protesta e soprattutto nella protesta legittima.




perchè la figlia di un magistrato non può protestare? oggi chi è che ha assicurato il posto di lavoro??
non le diciamo queste cose ,non è che ora hanno la patente di protesta solo i figli di operai e contadini.........
[Modificato da legittimagiustizia 16/12/2010 12:48]









IO NON VESTO!! IO COPRO IL MONDO
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16/12/2010 14:37
 
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Re: Re: Re:
legittimagiustizia, 16/12/2010 12.47:




perchè la figlia di un magistrato non può protestare? oggi chi è che ha assicurato il posto di lavoro??
non le diciamo queste cose ,non è che ora hanno la patente di protesta solo i figli di operai e contadini.........




Si, può protestare ma con un'attenzione ed intelligenza maggiori.
Avrei forse capito, non giustificato, il gesto esasperato di un operaio, di uno che è disperato. Ma se quel gesto è posto in essere da una che non vive e non vivrà forse mai l'angoscia di non arrivare a fine mese allora la cosa mi sembra così stupida, anzi di più: penosa.
[Modificato da nekonika 16/12/2010 14:41]
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16/12/2010 14:47
 
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Re: Re: Re:
legittimagiustizia, 16/12/2010 12.47:




perchè la figlia di un magistrato non può protestare? oggi chi è che ha assicurato il posto di lavoro??
non le diciamo queste cose ,non è che ora hanno la patente di protesta solo i figli di operai e contadini.........




E poi parlavo di proteste violente: la violenza non è mai giustificata ma se poi è posta in essere da una che non ha neppure mai lontanamente provato la sensazione di non arrivare a fine mese, da una che la disperazione non sa neppure dov'è di casa la cosa è paradossale.
Oppure tu non ci vedi un'aggravante?! Sarebbe stato lo stesso se l'avesse fatto un operaio cassintegrato che non ce la fa materialmente a vivere ?! Fermo restando che sono entrambi da condannare.
[Modificato da nekonika 16/12/2010 14:50]
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17/12/2010 20:12
 
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la visione di Claudio Santamaria, che ieri era all' Orientale per confrontarsi con gli studenti
[Modificato da ...Leon... 17/12/2010 20:17]
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Re: la visione di Claudio Santamaria, che ieri era all' Orientale per confrontarsi con gli studenti
...Leon..., 17/12/2010 20.12:





beh c'è poco da dire:parole vergognose. spero che qualche studente si sia alzato ed abbia detto" caro io ho manifestato pacificamente anche se sono arrabbiato". niente giustifica la violenza.

inoltre le sue parole sono doppiamente dannose,perchè sembra quasi che sanciscano definitivamente l'affermazione (falsa) che tutti gli studenti hanno fatto i violenti! quando poi i violenti erano solo una parte del pacifico corteo!

ke delusione santamaria...
[Modificato da J.Rebus 17/12/2010 20:22]
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Difensori di popolo
[Modificato da ...Leon... 17/12/2010 20:27]
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