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Wikileaks - Segreti di Stato

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2010 15:36
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28/11/2010 18:08
 
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Re:
democrat4lyf90, 28/11/2010 18.05:

domanda un po' cinica e spietata ma secondo voi
com'è che non hanno ancora fatto fuori Julian Assange? [SM=x43830]




perchè ormai è troppo in vista
pure se gli viene un'indigestione ci saranno sospetti a palate
ma hanno provato a farlo fuori con accuse tipo di stupro,mi sembra
[Modificato da Adri84 28/11/2010 18:08]










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28/11/2010 18:17
 
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Re:
democrat4lyf90, 28/11/2010 18.05:

domanda un po' cinica e spietata ma secondo voi
com'è che non hanno ancora fatto fuori Julian Assange? [SM=x43830]




o lui è molto bravo a nascondersi e a non lasciar tracce di alcun tipo,
oppure.... c'è qualcuno che lo aiuta, protegge o che più semplicemente è interessato a lasciarlo fare.... [SM=x43667]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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28/11/2010 18:17
 
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Io non riesco ad accedere a Wikileaks..... mi sa ke non gli faranno pubblicare un bel niente, sono già entrati in azione...
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28/11/2010 18:35
 
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Wikileaks servirà le forze del bene o del male?
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28/11/2010 18:57
 
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ora riesco ad accedervi
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28/11/2010 18:59
 
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Re:
democrat4lyf90, 28/11/2010 18.57:

ora riesco ad accedervi




perchè io no :(









IO NON VESTO!! IO COPRO IL MONDO
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28/11/2010 19:19
 
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home page di el pais

selkis traduciiiiiii










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28/11/2010 19:23
 
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Assange: abbiamo documenti
su tutte le diplomazie mondiali

Nelle prossime ore i file segreti
Wikileaks: siamo sotto attacco
Frattini: è come l'11 settembre
Sui blog prime anticipazioni:
si parla di Berlusconi, Merkel
Gheddafi, Sarkozy e Karzai
Ecco il ciclone Wikileaks ed ecco i giudizi senza peli sulla lingua della diplomazia americana sui principali leader mondiali: Ahmadinejad? «Nuovo Hitler». Sarkozy? «l'imperatore nudo». Gheddafi? «Procaci biondine come infermiere». Karzai? «È spinto dalla paranoia». Merkel? «Evita i rischi e raramente è creativa». Infine Berlusconi: per lui «feste selvagge». Tutto ciò almeno secondo le prime indiscrezioni che mostrano una copertina di Der Spiegel con i duri giudizi in evidenza sotto 12 foto di altrettanti leader. Non è una indiscrezione invece che il sito di Wikileaks sia in queste ore sotto attacco informatico.

«È l'11 settembre della diplomazia», sintetizza con efficacia il ministro degli Esteri Franco Frattini dando voce alla preoccupazione del mondo e del governo italiano. «La Cernobyl della politica internazionale», avverte la stampa israeliana, è prevista per questa notte.

Da alcune anticipazioni apparse su Twitter, emerge anche che l'Europa per gli Usa «non è più così importante» e che gli Stati Uniti vedono il mondo come un confronto tra due superpotenze - la seconda è la Cina - con Europa e Germania in posizione di secondo piano. Poi, ancora, il presidente americano Obama «non ha nessuno slancio emotivo verso l'Europa ed il suo sguardo è rivolto più al Pacifico che all'Atlantico».

Secondo una prassi oramai consolidata, alcuni media internazionali pubblicheranno le nuove rivelazioni di Wikileaks. Difficile dire se il sito di Julian Assange riuscirà a fornire la documentazione: alle 17.00 ora italiana ha subito un DDoS (distributed denial of service, letteralmente negazione del servizio), ed è di fatto oscurato. In ogni caso, ne usciranno stralci sul Guardian.

«I documenti che stiamo per pubblicare riguardano essenzialmente tutta le maggiori questioni in ogni Paese del mondo», ha detto Julian Assange collegato in video-conferenza con la conferenza dei giornalisti investigativi ad Amman, in Giordania. «La Giordania non è il posto migliore dove stare se ti cerca la Cia», ha detto l'australiano, spiegando di non poter dire dove si trova in questo momento. Sul capo di Assange, per la verità, pende soprattutto un mandato di cattura internazionale, per stupro e molestie, spiccato dalla magistratura svedese la scorsa settimana e trasmesso all'Interpol.

Nel suo intervento odierno, Assange ha sottolineato di aver passato l'ultimo mese spendendo ogni energia sulla raccolta dei documenti che fanno tremare le cancellerie di mezzo mondo: «Già si possono vedere gli effetti del mio lavoro: gli Usa hanno cercato con tutte le forze di disinnescare il meccanismo, avvertendo i governi ma senza sapere cosa stiamo davvero per pubblicare».

Le fughe di notizie però si rincorrono sul web: la nuova pubblicazione conta circa 260.000 documenti diplomatici, tra questi 8.000 sarebbero direttive del Dipartimento di Stato statunitense. Nessuno dei file sarebbe classificato Top secret: la metà sarebbe senza livello di segretezza, il 40,5% «confidenziali», circa 15.652 quelli «segreti».

Ed è giallo sulle copie dello Spiegel che un giornalista freelance avrebbe ottenuto in Svizzera: Symor Jenkins, afferma di aver acquistato a Basilea una copia cartacea della rivista tedesca che dovrebbe uscire in Germania solo domani (alle 22.30 di questa sera dovrebbe uscire nella versione online). Non è ancora stato possibile appurare se si tratti di un falso, di un errore di distribuzione o di un'anticipazione voluta dallo Spiegel.

Nella copertina del periodico compare la scritta "Enthullt" (Rivelato), e il sottotitolo: «come l'America vede il mondo, il rapporto segreto del Dipartimento di Stato americano» e 12 foto di personaggi illustri: tra questi, solo per citarne alcuni, il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, il colonnello Muammar Gheddafi, il presidente afghano Karzai, il presidente francese Sarkozy e ultimo in fondo a destra, il premier italiano Silvio Berlusconi.

Fughe di notizie a parte, il ministro degli Esteri Franco Frattini si è detto certo che le rivelazioni di Wikileaks saranno «l'11 settembre della diplomazia mondiale» perchè «faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati». Ma anche oggi ha assicurato che l'Italia aiuterà «in tutti i modi l'amico americano» e che i rapporti tra Roma e Washington sono così forti che non saranno intaccati da Wikileaks.

La documentazione che Assange ha consegnato in anticipo a New York Times, Der Spiegel, Guardian, Le Monde e El Pais, sarebbe stata "prelevata" dal Secret Internet Protocol Router Network (SIPRNet), a cui hanno accesso centinaia di migliaia di funzionari statunitensi
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28/11/2010 19:44
 
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Re:
|Lyuba|, 28/11/2010 19.23:

Assange: abbiamo documenti
su tutte le diplomazie mondiali

Nelle prossime ore i file segreti
Wikileaks: siamo sotto attacco
Frattini: è come l'11 settembre
Sui blog prime anticipazioni:
si parla di Berlusconi, Merkel
Gheddafi, Sarkozy e Karzai
Ecco il ciclone Wikileaks ed ecco i giudizi senza peli sulla lingua della diplomazia americana sui principali leader mondiali: Ahmadinejad? «Nuovo Hitler». Sarkozy? «l'imperatore nudo». Gheddafi? «Procaci biondine come infermiere». Karzai? «È spinto dalla paranoia». Merkel? «Evita i rischi e raramente è creativa». Infine Berlusconi: per lui «feste selvagge». Tutto ciò almeno secondo le prime indiscrezioni che mostrano una copertina di Der Spiegel con i duri giudizi in evidenza sotto 12 foto di altrettanti leader. Non è una indiscrezione invece che il sito di Wikileaks sia in queste ore sotto attacco informatico.

«È l'11 settembre della diplomazia», sintetizza con efficacia il ministro degli Esteri Franco Frattini dando voce alla preoccupazione del mondo e del governo italiano. «La Cernobyl della politica internazionale», avverte la stampa israeliana, è prevista per questa notte.

Da alcune anticipazioni apparse su Twitter, emerge anche che l'Europa per gli Usa «non è più così importante» e che gli Stati Uniti vedono il mondo come un confronto tra due superpotenze - la seconda è la Cina - con Europa e Germania in posizione di secondo piano. Poi, ancora, il presidente americano Obama «non ha nessuno slancio emotivo verso l'Europa ed il suo sguardo è rivolto più al Pacifico che all'Atlantico».

Secondo una prassi oramai consolidata, alcuni media internazionali pubblicheranno le nuove rivelazioni di Wikileaks. Difficile dire se il sito di Julian Assange riuscirà a fornire la documentazione: alle 17.00 ora italiana ha subito un DDoS (distributed denial of service, letteralmente negazione del servizio), ed è di fatto oscurato. In ogni caso, ne usciranno stralci sul Guardian.

«I documenti che stiamo per pubblicare riguardano essenzialmente tutta le maggiori questioni in ogni Paese del mondo», ha detto Julian Assange collegato in video-conferenza con la conferenza dei giornalisti investigativi ad Amman, in Giordania. «La Giordania non è il posto migliore dove stare se ti cerca la Cia», ha detto l'australiano, spiegando di non poter dire dove si trova in questo momento. Sul capo di Assange, per la verità, pende soprattutto un mandato di cattura internazionale, per stupro e molestie, spiccato dalla magistratura svedese la scorsa settimana e trasmesso all'Interpol.

Nel suo intervento odierno, Assange ha sottolineato di aver passato l'ultimo mese spendendo ogni energia sulla raccolta dei documenti che fanno tremare le cancellerie di mezzo mondo: «Già si possono vedere gli effetti del mio lavoro: gli Usa hanno cercato con tutte le forze di disinnescare il meccanismo, avvertendo i governi ma senza sapere cosa stiamo davvero per pubblicare».

Le fughe di notizie però si rincorrono sul web: la nuova pubblicazione conta circa 260.000 documenti diplomatici, tra questi 8.000 sarebbero direttive del Dipartimento di Stato statunitense. Nessuno dei file sarebbe classificato Top secret: la metà sarebbe senza livello di segretezza, il 40,5% «confidenziali», circa 15.652 quelli «segreti».

Ed è giallo sulle copie dello Spiegel che un giornalista freelance avrebbe ottenuto in Svizzera: Symor Jenkins, afferma di aver acquistato a Basilea una copia cartacea della rivista tedesca che dovrebbe uscire in Germania solo domani (alle 22.30 di questa sera dovrebbe uscire nella versione online). Non è ancora stato possibile appurare se si tratti di un falso, di un errore di distribuzione o di un'anticipazione voluta dallo Spiegel.

Nella copertina del periodico compare la scritta "Enthullt" (Rivelato), e il sottotitolo: «come l'America vede il mondo, il rapporto segreto del Dipartimento di Stato americano» e 12 foto di personaggi illustri: tra questi, solo per citarne alcuni, il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, il colonnello Muammar Gheddafi, il presidente afghano Karzai, il presidente francese Sarkozy e ultimo in fondo a destra, il premier italiano Silvio Berlusconi.

Fughe di notizie a parte, il ministro degli Esteri Franco Frattini si è detto certo che le rivelazioni di Wikileaks saranno «l'11 settembre della diplomazia mondiale» perchè «faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli Stati». Ma anche oggi ha assicurato che l'Italia aiuterà «in tutti i modi l'amico americano» e che i rapporti tra Roma e Washington sono così forti che non saranno intaccati da Wikileaks.

La documentazione che Assange ha consegnato in anticipo a New York Times, Der Spiegel, Guardian, Le Monde e El Pais, sarebbe stata "prelevata" dal Secret Internet Protocol Router Network (SIPRNet), a cui hanno accesso centinaia di migliaia di funzionari statunitensi



staremo a vedere se l'Italia aiuterà ancora l'America con quello che uscirà fuori... vabbè che si parla, per ora e genericamente, solo dei festini selvaggi di zio B. nulla di nuovo!
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28/11/2010 20:17
 
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Re: Re:
.irly., 28/11/2010 19.44:



staremo a vedere se l'Italia aiuterà ancora l'America con quello che uscirà fuori... vabbè che si parla, per ora e genericamente, solo dei festini selvaggi di zio B. nulla di nuovo!




Brà... [SM=x43803]




...l'essenziale è invisibile agli occhi...


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28/11/2010 22:10
 
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Wikileaks, i leader mondiali visti dagli Usa
"Berlusconi incapace, Gheddafi ipocondriaco"
Pubblicati i documenti riservati della diplomazia americana. Giudizi impietosi sul premier italiano, definito "portavoce europeo di Putin" e criticato per le sue "feste selvagge". Con rivelazioni su Cina, Guantanamo, Iran. E anche su Google
Julian Assange, creatore di Wikileaks
ROMA - Il sospetto per la politica autoritaria di Vladimir Putin. La sfiducia in Silvio Berlusconi, portavoce della Russia in Europa segnalato per le sue "feste selvagge". Il fastidio per come Sarkozy, chiamato "imperatore nudo" contrasta la politica statunitense. Ma anche le strategie per bloccare l'Iran e arginare la Cina, gli avvertimenti alla Germania sul contrasto alle "rendition", lo spionaggio nei confronti dell'Onu.

Faranno discutere per settimane, o forse per mesi, i documenti riservati della diplomazia americana diffusi oggi da Wikileaks e rilanciati su internet da El Pais, New York Times, Guardian e Le Monde. Oltre 200mila documenti, di cui 3.012 sull'Italia, destinati a incidere in maniera indelebile sulle relazioni diplomatiche internazionali. Ecco le pagine più significative.

Berlusconi incapace, portavoce di Putin. "Incapace, vanitoso e inefficace come leader europeo moderno": questo il giudizio dell'incaricata d'affari americana a Roma Elizabeth Dibble sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Non solo: il presidente del Consiglio italiano è un leader "fisicamente e politicamente debole" le cui "frequenti lunghe nottate e l'inclinazione ai party significano che non si riposa a sufficienza". Secondo i documenti svelati da Wikileaks, il premier italiano è visto con scarsa fiducia, se non con aperto sospetto, per i suoi rapporti con Vladimir Putin, di cui viene definito il "portavoce in Europa". I rapporti americani parlano di rapporti sempre più stretti tra i due leader, conditi da "regali sontuosi" e da "contratti energetici lucrativi". I diplomatici segnalano anche la presenza di "misteriosi intermediari". Nei documenti appare anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, che avrebbe espresso "frustrazione per il doppio gioco di espansione verso l'Europa e l'Iran da parte della Turchia".

Putin maschio alfa, Merkel evita i rischi. Vladimir Putin definito "alpha dog", il maschio dominante: è una delle colorite espressioni contenute dei cablogrammi del Dipartimento di Stato. Nei documenti giudizia anche sul rapporto tra il Putin e il presidente russo Dmitri Medvedev. In uno di questi rapporti, della fine del 2008, si afferma che Medvedev, ufficialmente di rango maggiore, "fa la parte di Robin rispetto al Batman di Putin". I leader russi sono solo due dei leader mondiali che vengono etichettati senza peli sulla lingua dai diplomatici di Washington: il presidente afghano Hamid Karzai è "ispirato dalla paranoia", mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel "evita i rischi ed è raramente creativa".

Gli avvertimenti alla Germania citando Abu Omar. Nel 2007 a Berlino venne intimato di non emettere mandati di arresto nei confronti di agenti Cia coinvolti nel sequestro e nella deportazione in Pakistan di un cittadino tedesco la cui unica colpa era quella di portare lo stesso nome di un sospetto terrorista. "Il nostro intento non è minacciare la Germania", spiegava nell'occasione un diplomatico americano, "ma di fare in modo che il governo tedesco valuti attentamente le implicazioni delle sue azioni. Visto cosa è successo all'Italia con Abu Omar?".

L'ipocondria di Gheddafi e la sua infermiera. Fra le note filtrate dagli armadi riservati della diplomazia americana, fra "le più delicate" El Pais cita questa sera quelle sul leader libico Muammar Gheddafi. Nei suoi messaggi, secondo ElPais, l'ambasciatore americano a Tripoli "racconta che Gheddafi usa il botox ed è un vero ipocondriaco, che fa filmare tutti i suoi controlli medici per analizzarli dopo con i suoi dottori". Il New York Times riferisce invece della curiosità suscitata dalla vistosa infermiera ucraina dalla quale il leader libico non si separa mai.

La Cina dietro gli attacchi a Google. Le carte di Wikileaks confermano che le intrusioni nei computer di Google sono state dirette dal governo cinese. L'aggressione informatica è parte di una campagna che ha coinvolto funzionari governativi, esperti di sicurezza e cybercriminali. Gli attacchi informatici vanno avanti dal 2002 e avrebbero permesso di entrare nei sistemi informatici del governo americano, di alcuni alleati e anche in quelli del Dalai Lama.

Spiati Ban Ki-moon e i diplomatici Onu. Hillary Clinton in una nota del 31 luglio 2009 decise di mettere sotto osservazione i diplomatici stranieri presso le Nazioni Unite. La nota inviata dalla Clinton ha come titolo National Humint Collection Directive. Nella nota si chiede di raccogliere informazioni sui piani dell'Onu e sulle intenzioni del segretario Onu Ban Ki-Moon e del suo segretariato su temi specifici come l'Iran. La nota è stata inviata a 30 ambasciate americane da Amman a Berlino fino a Zagabria.

Gli Usa pronti alla guerra con l'Iran. In un dispaccio si parla di colloqui confidenziali di funzionari Usa con il principe ereditario di Abu Dhabi, Mohammed Bin Zayed in cui secondo il principe "una rapida guerra convenzionale con l'Iran sarebbe meglio delle conseguenze a lungo termine di un conflitto nucleare". Secondo il generale americano David Patraeus l'Iran sarebbe per gli Stati Uniti "il migliore strumento di reclutamento", mentre "il numero di alleanze e di accordi per un sostegno militare tra Usa e partner arabi nel Golfo è considerevolmente aumentato". In altri documenti si afferma che l'Iran ha ottenuto sofisticati missili dalla Corea del Nord in grado di colpire l'Europa occidentale.

I timori per il nucleare pakistano. Fin dal 2007 gli Usa hanno avviato azioni segrete, finora senza successo, per rimuovere da un reattore nucleare del Pakistan uranio altamente arricchito che "funzionari americani temevano potesse essere utilizzato per un ordigno non lecito".

Gli scenari in caso di collasso nordcoreano. Tra Stati Uniti e Corea del sud si è discusso dell'eventualità di una Corea riunificata nel caso Pyongyang dovesse implodere per le difficoltà economiche e della transizione politica al vertice dello stato. A preoccupare sarebbe soprattutto la reazione della Cina, che secondo i funzionari di Seul potrebbe essere superata con i giusti accordi commerciali. Secondo gli americani, la Nord Corea possiede missili "in grado di colpire l'Europa".

I detenuti di Guantanamo come merce di scambio. Quando gli Stati Uniti si sono trovati di fronte alla necessità di chiudere il carcere di Guantanamo, i presunti terroristi detenuti sono diventati moneta di scambio con gli alleati minori: alla Slovenia è stato detto di prendersi un prigioniero in cambio di un incontro con il presidente Obama. All'isola di Kiribati sono stati offerti incentivi milionari per convincerla ad imbarcare un gruppo di detenuti. Anche al Belgio sarebbe stato detto che prendersi qualche prigioniero sarebbe stato un sistema valido e poco costoso per diventare più importante in Europa.

Gli arabi e la guerra al terrorismo. I donatori sauditi restano i principali finanziatori di Al Qaeda, che pure ospita molte basi statunitensi, viene definito il peggior paese della regione per quanto riguarda la lotta al terrorismo. Gli Stati Uniti, riferiscono i documenti, non riescono a evitare che la Siria fornisca armi a Hezbollah in Libano. A una settimana di distanza dalle solenni promesse del presidente Assad di non inviare nuove armi, i rapporti riferiscono che la Siria continua a consegnare ai libanesi dispositivi sempre più sofisticati.
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
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quindi il Dipartimento di Stato americano afferma che Berlusconi " è debole,vanesio e inetto come leader europeo "...del Primo Ministro italiano si descrivono le feste selvagge e viene evidenziata " la profonda sfiducia che suscita a Washington " [SM=x43624] e noi che credevamo che fosse un grande statista che tutto il mondo ci invidia [SM=x43636]




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no ià Silviè nun fà accussì [SM=x43607]
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28/11/2010 22:39
 
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Re:
Adri84, 28/11/2010 22.39:





[SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612] [SM=x43612]
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28/11/2010 22:47
 
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Re: Re:
Etrusco, 28/11/2010 18.17:



c'è qualcuno che lo aiuta, protegge o che più semplicemente è interessato a lasciarlo fare.... [SM=x43667]




ecco la risposta.

Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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28/11/2010 22:50
 
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che diplomazia sarebbe altrimenti.


E chi è tempesta 'e notte, mare addiventa.



28/11/2010 22:52
 
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la pochezza culturale della classe politica italiana era qualcosa di insuperabile anche per le grandi rivelazioni di wikileaks,purtoppo per loro non hanno potuto rivelare che il tristemente poco,il tristemente ovvio.
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28/11/2010 23:15
 
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su berlusconi è proprio il segreto di pulcinella...

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28/11/2010 23:44
 
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pure negli scandali non contiamo un cazzo :P










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vabbè sto wikileaks mi sembra un pò una sola,altro che 11 settembre della diplomazia.
[Modificato da legittimagiustizia 28/11/2010 23:51]









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