Le contraddizioni non sono solo di Benigni o Jovanotti, ma di un Paese intero, che cambia i suoi umori e le sue reazioni a seconda che la brutalizzazione arrivi dalla sedicente destra piuttosto che dalla sedicente sinistra.
Non è possibile dimenticare come solo per aver timidamente accennato all'art. 18, durante il governo Berlusconi, piombarono in due milioni in piazza...si mossero sindacati, associazioni, lavoratori autonomi, tutti.
Quando le stesse tematiche sono state toccate dal PD, non è volata una mosca.
Si vede che nei circoli intellettuali di sinistra non contano tanto le scelte, l'unica cosa che conta è che a realizzare un certo tipo di riforma non sia "il nemico".
Con questa impostazione, con questa cultura politica praticamente analfabeta, che abbiamo in Italia, non è strano che si possa fare e disfare qualsiasi cosa...
Qui la gente si insulta ancora dandosi reciprocamente del fascista e del comunista, combattono guerre di cartone e da tastiera su tematiche che erano attuali 70 anni fa, e sono del tutto avulsi dalle problematiche e dalle sfide che la realtà attuale ci pone, sono ciechi e ignavi di fronte ai cambiamenti radicali che il Paese sta affrontando...di occupazione, economia, lavoro...non capiscono nulla. Poi magari su un tema specifico, quale ad esempio i diritti degli omosessuali, per carità validissimo, ma più idoneo a rappresentare gli antagonismi in cui loro unicamente si riconoscono, ecco che all'improvviso si accendono...e vai con fascisti contro comunisti...
Manca uno spirito critico a questo Paese, sono rimasti solo i romantici e i nostalgici della resistenza (o del duce) che sono buoni solo da tenere davanti al camino a raccontare storielle ai nipotini (non fosse che stanno messi così anche a 20 anni e i "nipotini" sono loro....)