Proporrei una adeguata variante alla propaganda, che possa venir incontro alle opposte esigenze.
1)I bambini danno le monete di cioccolata in cambio di servizi.
2)Il bambino che mangia la moneta non riceve il servizio.
3) Qualche riscossore mangia la moneta di cioccolata, il bambino che l'ha data NON riceve il servizio, in compenso ha il diritto di punire il riscossore, pretendere che lasci il ruolo e mandarlo in galera.
E fintanto che non lo fa, continuerà a perdere monete di cioccolata senza averne nulla in cambio.
Insegnare il rispetto civico ai bambini è pericoloso se lo si insegna scevro del corrispondente loro diritto/dovere a vigilare e difenderlo.
Nulla è peggio di un obbediente acritico, poiché il potere, liberato di qualsivoglia controllo, sviluppa solo il male che ha in sé, ed esercita il potere che detiene per proteggersi ed autoassolversi.
Il controllo esiste, è l'opinione pubblica ed il voto, ma anni di convergenze di tutti i poteri, di commistioni tra politica e tv, giornali etc, hanno offuscato del tutto la consapevolezza del cittadino del potere di controllo di cui è detentore.
Qualsiasi educazione civica, che non sia l'ennesima operazione totalitaria di conservazione del marcio pregresso, deve partire dalla costruzione del cittadino e dalla sua consapevolezza di controllore.
Solo DOPO gli si può insegnare a contribuire alla cosa pubblica.
Invertire l'ordine dei fattori è educazione civica solo di facciata, tramutandosi in realtà in propaganda filo-corruzione, di eterna conservazione del potere, delle ingiustizie sociali e dello status quo.